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Trevi sorge su di un colle a 412 m. s.l.m. ed è facilmente raggiungibile dalla Statale Flaminia, collocato a circa metà strada tra Foligno e Spoleto. La presenza ed il ritrovamento di reperti di epoca romana nell'area di Santa Maria di Pietrarossa, a valle dell'abitato attuale denominato Arce, nonché di resti di mura della medesima età rinvenuti lungo la prima cerchia medioevale, inducono a ritenere che il centro abitato più antico fosse originariamente localizzato lungo la Via Flaminia. Nel corso del VII secolo, in epoca Longobarda, un piccolo agglomerato si attesta nella parte più alta, che si arricchisce più tardi della Chiesa Pievana. Solo nel XII secolo il tessuto urbanistico si estende, a sviluppo circolare concentrico, chiudendosi all'interno di un cerchio di mura difensive. Agli inizi del '200 nasce il nuovo centro dell'abitato nell'area pianeggiante ad est, che ne favorisce l'espansione; in quest'area trovano luogo diversi edifici tra i quali il Palazzo Comunale, una fontana ed una torre. Nello stesso periodo viene a concretizzarsi la necessità di dividere la struttura politica laica da quella ecclesiastica, sino a quel momento accentrate nella Chiesa di Sant'Emiliano, unica sede pubblica con funzioni rappresentative. Il Comune medioevale si estende su un territorio ampio, tra il Monte Serano ed una vasta fascia di fertile pianura, sino all'area di confine con i territori di Foligno e Montefalco, particolarmente ricchi di risorse idriche. Di pari passo alla sua espansione territoriale, Trevi vive un consistente incremento demografico, dovuto all'inurbamento di popolazione proveniente dalle campagne. Nella prima metà del XIII secolo la città raddoppia le sue dimensioni e, nel 1264, completa il cerchio delle mura che la proteggono. In questo periodo storico la città domina un'estesa porzione della valle e risulta ben protetta, oltre che dalle mura, anche da uno stagno che, alimentato dalle acque di raccolta, protegge la zona orientale. La decadenza dell'età comunale coincide con la ripresa del potere feudale, che a Trevi risulta ben consolidato. Le consistenti risorse economiche dei proprietari terrieri danno luogo al sorgere, nella città, di numerose residenze signorili, qualificate da una raffinatezza architettonica di particolare eleganza e rilievo. Tra le altre, le numerose dimore dei Valenti, tra le quali si evidenzia quella di fronte alla Chiesa di San Francesco, oltre ai Palazzi delle Famiglie Manenti, Urighi, Lucarini e Petroni, le quali, con il movimento armonico delle loro strutture unito alla sobrietà delle facciate rinascimentali, fondono nel tempo in un unicuum interi isolati. La maggiore concentrazione di residenze si attesta nella parte alta della città, quella oggettivamente più rappresentativa, localizzata tra le Chiese di S. Emiliano e S. Francesco e la Piazza Comunale. Ciò nonostante, anche nel tessuto scosceso e degradante della Piaggia, borgo di espansione legato alla crescita demografica del XIII secolo, si inserisce un pregevole gruppo di palazzi rinascimentali dei Valenti ed alcune chiese: S. Stefano, dai caratteri romanici; S. Lucia, inserita nel complesso trecentesco e ricostruita nel '600; S. Fabriano, i cui resti rimangono visibili presso l'omonima porta medioevale della città. Il Centro Storico odierno risulta nettamente staccato dalla zona di espansione moderna, prevalentemente incentrata nel nuovo Borgo Trevi, posto a tre km. sulla Via Flaminia. Anche e soprattutto in ragione della grande presenza di ulivi sulla costa del colle, Trevi offre uno spettacolo armonioso di sé, con il suo splendido abitato conico culminante nella Cupola di S. Emiliano.