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Nata attorno ad un oratorio benedettino, come testimoniano dei documenti del 1232, la città prese il proprio nome dal termine "Preces",
vale a dire preghiera. Nel 1276 il Castello, eretto nel XIII secolo sul villaggio, entrò a far parte del territorio di Norcia. Le continue lotte di
successione al potere tra nobili famiglie nursine e l'autorità pontificia coinvolsero anche la stessa Preci. Nel 1528 la città si ribellò al dominio
di Norcia, subendo una grave sconfitta da parte dell'esercito di quest'ultima. Nel 1533 il Pontefice Paolo III s'impegnò nella ricostruzione del Castello di Preci, a condizione che questa si riconciliasse con Norcia. La ricostruzione del Castello segnò l'inizio di un periodo di grande
prosperità per l'intero territorio. In questo momento, infatti, cominciarono ad affermarsi in tutta Europa i medici Preciani; dentro il castello
furono fatte costruire eleganti dimore per ospitare i medici locali e le loro famiglie. Secondo la tradizione, infatti, già nel corso del X secolo, i monaci che occupavano l'abbazia di Sant'Eutizio praticavano la medicina e la chirurgia. Nel 1215, con una delibera del Concilio
Lateranense, i monaci furono però costretti ad abbandonare l'abbazia, dovendo così rinunciare alla pratica chirurgica. Fu così che i
Benedettini cominciarono ad insegnare il mestiere agli abitanti di Preci. In pochi anni i Preciani non solo appresero l'arte della chirurgia, ma ne perfezionarono anche le tecniche. La loro fama cominciò rapidamente a diffondersi, tanto da travalicare i confini italiani. Tra i più illustri
chirurghi preciani bisogna senz'altro ricordare Cesare Scacchi, il quale venne addirittura chiamato alla corte del sovrano inglese Enrico VIII per curarne la figlia.