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Storia di Preci |

L'attuale centro abitato è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all'epoca di massimo splendore; le strutture cinquecentesche sono ancora conservate, così come le numerose viuzze che, diramandosi tra le case, confluiscono nella piazza principale. Nella piazza si trova la Pieve di Santa Maria, edificata nel XIII secolo dai monaci di Sant'Eutizio. Attraversando l'elegante portale quattrocentesco si accede all'interno della Pieve, in cui è conservata una Pietà del XV secolo di scuola tedesca. In una nicchia sulla parete di sinistra è collocato un battistero in pietra costruito nel 1521, affiancato da alcuni dipinti, realizzati da una cerchia di artisti conosciuti come i "Pittori della Valnerina". Ben conservata è anche la tela rappresentante la SS. Trinità, attribuita ad Antonio Carocci. Vicino alla chiesa è situato, proprio accanto alla sede comunale, un elegante portale trecentesco, precedentemente appartenuto alla Chiesa di Santa Caterina. Nella parte più alta del paese si trovano alcune dimore signorili, tra le quali Palazzo Scacchi, ora trasformato in albergo. Poco distante dal centro abitato, è possibile ammirare la Chiesa della Madonna della Peschiera, del 1600.
L'edificio più importante della città è senza dubbio l'Abbazia di Sant'Eutizio, nata attorno all'oratorio in cui, nel V secolo, alcuni eremiti si ritirarono. Attorno a questa chiesa, per lungo tempo, ruotarono le principali attività dell'intero paese. Grazie alle concessioni dell'Impero e della Chiesa, l'abbazia usufruì di molti privilegi, esercitando il proprio potere, politico e religioso, sull'intero territorio. La chiesa, divenuta il fulcro centrale del sacro edificio, venne completamente ristrutturata nel 1236. All'interno di questa si possono ancora ammirare la cripta, le cui volte sono sorrette da ampie colonne appartenute forse all'originario oratorio, ed il presbiterio, al centro del quale è conservato un elegante tempietto contenente le spoglie di Sant'Eutizio. Di pregiata fattura è il coro in noce, decorato con intagli del XVI secolo dal Seneca.
Il fascino di Preci, oltre che alle sue millenarie strutture architettoniche, è indubbiamente dovuto anche ai piccoli villaggi che animano l'intero territorio circostante. Ciò che maggiormente cattura l'attenzione del visitatore è la quantità e l'originalità degli oggetti d'arte che vi si possono trovare, spesso appartenenti a tradizioni non del tutto omogenee rispetto a quelle locali; questo è dovuto al fatto che, sin dall'antichità, gli abitanti dei villaggi usavano trasferirsi stagionalmente nelle terre toscane. Interamente protetti da alte cinte murarie, i centri limitrofi a Preci hanno da sempre costituito un ottimo organismo difensivo per la città. Il turista che vuole addentrarsi alla scoperta del territorio preciano, oltre a visitare Preci ed i villaggi confinanti, non può far a meno di ammirare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Su di una superficie di 71.000 ettari dislocati tra l'Umbria e le Marche, il Parco rappresenta uno dei luoghi più belli e incontaminati del Centro Italia. Partendo dalle più basse vette che sfiorano i 500 mt. fino ad arrivare alle cime più elevate come il Monte Vettore e il Pizzo della Regina, che superano abbondantemente i 2.000 mt., si possono incontrare le forme di vita, sia animali che vegetali, più rare e pregiate. La bellezza del parco non è però solo legata al paesaggio in cui è collocato, ma anche alle strutture architettoniche presenti: monasteri, chiese, castelli, torri ed abbazie completano uno scenario davvero indimenticabile.