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Storia di Perugia |

Tracciare un itinerario della Perugia monumentale e "storica" è impresa ardua; praticamente ogni angolo, ogni vicolo, ogni palazzo sono degni di attenzione e testimoniano di una storia municipale particolarmente ricca e variegata. In questa sede verranno forniti alcuni cenni su quelle che sono unanimemente considerate le attrattive principali, col consiglio di riservare comunque parte del proprio tempo per una visita "senza mete" di uno dei centri storici più estesi e belli d'Italia.

Il punto di partenza da cui volgere alla scoperta (o alla riscoperta) di Perugia può essere individuato in Piazza IV Novembre, centro cittadino in cui confluiscono tutte le principali strade ed in cui sorgono i principali edifici storici, che sono spesso la sede delle più importanti istituzioni civili e religiose. Su di un lato si affaccia il Palazzo dei Priori (Palazzo Comunale), su quello opposto la facciata laterale del Duomo; gli altri due lati sono occupati rispettivamente dal Palazzo Vescovile (che ospita il Museo Storia Naturale) e da una serie di palazzi storici, tra cui il quattrocentesco Palazzo dei Notari ed il settecentesco Palazzo Friggeri. Nel mezzo della piazza si trova la Fontana Maggiore, vero e proprio simbolo architettonico della città. La fontana fu edificata per celebrare l'avvenuta costruzione dell'Acquedotto, risalente al 1278. Le sculture marmoree e bronzee che la adornano sono opera di Nicola e Giovanni Pisano; a loro si devono le decorazioni dei cinquanta specchi marmorei (due per ognuno dei 25 lati del poligono) che circondano la conca inferiore, che raffigurano soggetti propri dell'iconografia medioevale insieme ad episodi della storia politica di Perugia. Intorno alla conca superiore, 24 statuette rappresentano altrettanti personaggi, storici o mitici, tutti comunque legati in qualche modo alla città. Addossate alla cattedrale si trovano le Logge di Braccio, fatte costruire dal famoso capitano di ventura nel 1423 e primo vero e proprio esempio di architettura rinascimentale a Perugia. La cattedrale, intitolata a S. Lorenzo, occupa la sua attuale sede dal 1490, ma era originariamente posizionata più in basso. L'esterno presenta soltanto per un breve tratto il rivestimento marmoreo bianco e rosso caratteristico dell'architettura perugina. Sul lato dell'edificio che dà su Piazza IV Novembre si trova un grande portale cinquecentesco, opera di Galeazzo Alessi, mentre la facciata principale si apre su Piazza Dante; sulla gradinata esterna si trova un'importante statua in bronzo, realizzata dallo scultore perugino Vincenzo Danti nel corso del XVI secolo. Fra i tesori d'arte e di storia custoditi all'interno, che appare diviso da pilastri ottagonale con volte affrescate da autori del XVIII secolo, sono assolutamente da segnalare la Cappella di S. Bernardino, la pala d'altare raffigurante la Deposizione dalla Croce di Federigo Barocci, il rinascimentale Coro Ligneo situato nell'abside, il Reliquario di S. Anello. Dietro la chiesa si trova il Chiostro, sede del Museo del Duomo (che custodisce, tra l'altro, una Pala di S. Onofrio del pittore senese Luca Signorelli) e della Biblioteca Dominicini.

Sempre su Piazza IV Novembre si staglia l'imponente Palazzo dei Priori, edificio comunale di epoca gotica tra i più importanti in Italia; il palazzo fu costruito intorno alla primigenia Sala del Popolo, oggi conosciuta come Sala dei Notari, che presenta un interno ricco di affreschi duecenteschi ed di altre importanti decorazioni; a questa costruzione, risalente al 1290 e quindi ancora "romanica" nella struttura, venne poi aggiunto un altro blocco intorno alla metà del XIV secolo, che inglobò anche torri preesistenti occupando tutto lo spazio disponibile fino a Via dei Priori. Durante il secolo seguente il palazzo venne ulteriormente ampliato lungo Corso Vannucci mantenendo comunque una buona unitarietà di stile. La Sala dei Notari, sopraelevata rispetto a Piazza IV Novembre, è raggiungibile direttamente dall'esterno tramite una scalinata. Il lato del palazzo che si affaccia su Corso Vannucci è solcato da archi a sesto acuto (al tempo ingressi delle magnificenti sedi di collegi importanti come quelli del Cambio e della Mercanzia), ma soprattutto dal grande portale a tutto sesto, finemente decorato e sormontato da una lunetta contenente le effigi di tre santi, Lorenzo ed Ercolano patroni di Perugia e Ludovico patrono del palazzo. Oltrepassato il portale ci si imbatte in un'incantevole cortile interno, da cui si accede tramite una scala ai piani superiori: al primo piano si trova, oltre alla già citata Sala dei Notari, la Sala del Consiglio Comunale, la Sala Rossa, la Sala Gialla ed altri vani attualmente destinati a sale di rappresentanza a disposizione del Comune. Al secondo piano sono invece situati gli uffici comunali, mentre l'ultimo piano è la sede della Galleria Nazionale dell'Umbria. Tra le sale a piano terra facenti parte del complesso del Palazzo Comunale merita una menzione particolare quella dell'Udienza del Cambio, adornata dagli splendidi affreschi di Pietro Vannucci da Città della Pieve, noto come il Perugino (1450-1523); annessa alla sala, la piccola Cappella di S. Giovanni Battista.

Altri importanti palazzi del XV, XVI e XVII secolo si incontrano percorrendo Corso Vannucci: tra questi ricordiamo Palazzo Baldeschi ed il settecentesco Palazzo Donini (oggi sede della Presidenza della Giunta Regionale); una volta giunti in Piazza Italia (dove si affacciano, tra l'altro, Palazzo Cesaroni e Palazzo Calderini) ci si imbatte nel Palazzo della Provincia, costruito sul luogo un tempo occupato dalla Rocca Paolina. Dietro al Palazzo, accedendo ai Giardini Carducci, è possibile godere di un meraviglioso ed ampio panorama delle colline e delle valli umbre sottostanti. Per tornare da Piazza Italia a Piazza IV Novembre è consigliabile percorrere la strada parallela a Corso Vannucci, denominata Via Baglioni; sulla via si affacciano il cinquecentesco Palazzo del Banco di Napoli e Palazzo Alfani-Fiorenzi, con portale attribuito al Vignola. La via conduce in Piazza Matteotti, ricca di edifici di grandissima rilevanza storico-artistica quali il quattrocentesco Palazzo dello Studium, cui è congiunto il coevo Palazzo del Capitano del Popolo: i due edifici costituiscono oggi la sede degli Uffici Giudiziari. Da Palazzo delle Assise, che si affaccia sempre su Piazza Matteotti, si accede alla Terrazza del Mercato Coperto. Sempre sul lato destro di Piazza Matteotti è situata la cinquecentesca Chiesa del Gesù, dall'interno particolarmente ricco di affreschi. Sul lato sinistro di Piazza Matteotti si affaccia invece il neorinascimentale Palazzo delle Poste; verso la fine di Via Alessi, che scende ripida da Piazza Matteotti, si trova la Chiesa di S. Fiorenzo, con interno settecentesco. Un'altra via che si snoda da Piazza Matteotti merita di essere percorsa: è Via delle Volte della Pace, caratteristica per le sue coperture a crociera; da questa si arriva in Via Bontempi, con l'Arco dei Gigli, conosciuto anche come Arco dei Montesperelli. Risalendo verso Piazza IV Novembre si giunge in Piazza Piccinino, famosa per la trecentesca Chiesa della Compagnia della Morte e per il Pozzo Etrusco, recentemente riportato in luce ed aperto alle visite; quindi in Piazza Danti (da cui si può salire fino alla Piazza Belvedere delle Prome, appoggiata su enormi arconi) ed in Piazza Michelotti (il punto più alto della città). Da qui è possibile accedere, scendendo, alla Piazzetta di S. Severo, luogo dell'antica Porta Sole di dantesca memoria; la piazzetta ospita la Chiesa di S. Severo, costruzione settecentesca famosa soprattutto per la piccola cappella adiacente, all'interno della quale è ancora ben conservata un'intera parete affrescata da Raffaello e da Pietro Perugino; nella parte superiore della parete è dipinta una Trinità che rappresenta anche l'unica opera di Raffaello tuttora visibile a Perugia. Tornando dalla Piazzetta in Via Bontempi, dopo essere di nuovo passati per Piazza Piccinino e Piazza Danti si raggiunge Piazza IV Novembre.

Un secondo interessante itinerario turistico nel centro storico di Perugia è quello che si dipana a partire da Via Oberdan; quest'ultima si raggiunge percorrendo C. so Vannucci fino a Via Mazzini (dove si trova la facciata della ex Chiesa di S. Maria del Popolo) ed attraversando quindi Piazza Matteotti. Via Oberdan risulta fiancheggiata da numerosi edifici di interesse storico, tra cui il più antico Monte dei Pegni d'Europa (1462); da essa, attraverso una porta di origine etrusca, scendono le famose Scalette di S. Ercolano che conducono alla Chiesa omonima, eretta nel punto in cui fu decapitato S. Ercolano, Vescovo della città che si oppose strenuamente all'invasione dei Goti. La chiesa, a pianta ottagonale, si appoggia all'antica cinta muraria ed è sostenuta da una serie di arcate cieche che si aprono sulle pareti; una doppia scala di epoca barocca conduce fino al portale a tutto sesto; l'interno, strutturalmente di derivazione gotica, è decorato in stile barocco con numerose tele ed affreschi, l'altare maggiore è costituito da un sarcofago d'epoca romana (II secolo). Al termine della scalinata di S. Ercolano ci si immette in Via Cavour. Qui si trova uno degli edifici sacri più imponenti in Umbria, la Chiesa di S. Domenico; l'inizio della sua edificazione risale al 1304, probabilmente su disegno di Giovanni Pisano, con navate tutte della stessa altezza; nel 1616 un incidente fece crollare le esili crociere gotiche, che furono sostituite nel corso dello stesso secolo con più robuste strutture in stile barocco. All'interno, suggestivo perché particolarmente spoglio di decorazioni, è comunque custodito, nella cappella a destra dell'abside, il famoso Monumento a Benedetto XI , uno tra gli esempi più significativi della scuola scultorea umbra del primo Trecento; altre cappelle laterali sono arricchite da opere d'arte di particolare rilievo; una citazione merita anche la grande vetrata del finestrone, decorata con figure di Santi, stemmi e fregi vari da Fra' Bartolomeo di Pietro (1411). La sinistra della chiesa, nel piazzale antistante intitolato a Giordano Bruno, sorge anche il Convento di S. Domenico; questa struttura oggi ospita l'Archivio di Stato ed il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria. Il Museo presenta una straordinaria collezione di reperti, soprattutto etrusco-romani provenienti principalmente da necropoli perugine e dei territori limitrofi, ma anche di epoca preistorica, dal paleolitico al neolitico. Proseguendo lungo Via Cavour si raggiunge Porta S. Pietro, opera che, seppur incompiuta, rappresenta uno dei massimi esempi di architettura rinascimentale a Perugia. Alla fine di Borgo XX Giugno si incontra invece l'abbazia benedettina di S. Pietro, sorta sul luogo (il cosiddetto Monte Capraio) che ospitò, fin dal VI secolo, la prima Cattedrale di Perugia. L'abbazia fu consacrata nel 968; di quell'epoca sono giunti fino ai giorni nostri soltanto l'impianto basilicale della chiesa e la disposizione dei colonnati interni, mentre tutto il resto è stato oggetto di numerosi rifacimenti ed aggiunte di epoche successive. L'interno della chiesa è ricchissimo di pitture e sculture dei secoli che vanno dal XV al XIX; nella tribuna si trova uno splendido coro ligneo eseguito nel corso del XVI secolo da vari artisti secondo il caratteristico gusto rinascimentale lombardo. All'interno del convento, impreziosito da chiostri di notevole interesse artistico, ha oggi sede la Facoltà di Agraria. Uscendo da S. Pietro, a destra, si incontrano il Monumento ai Caduti del XX Giugno 1859 ed i Giardini del Frontone, che ospitano un piccolo anfiteatro in pietra realizzato nel 1780, oggi sede di importanti manifestazioni musicali soprattutto durante il Festival Umbria Jazz. Dalla Porta di S. Costanzo si raggiunge la Chiesa omonima, edificio di epoca romanica che conserva tuttora un magnifico portale marmoreo del XII-XIII secolo. Percorrendo Viale Roma, che costeggia l'antica cinta muraria, si arriva in Piazza Cacciatori delle Alpi e da qui, attraverso Via Masi, alla grande fortezza cinquecentesca della Rocca Paolina, edificata per volere di Papa Paolo III Farnese su progetto d Antonio da Sangallo il Giovane. Costituita da cinque piani sovrapposti e da tutto un insieme di fortificazioni correlate, la Rocca costituì per oltre trecento anni il simbolo stesso della dominazione ecclesiastica su Perugia, finché non venne distrutta dopo l'avvento del Regno d'Italia. Oggi della Rocca restano soltanto i muraglioni di uno degli sproni, i cui ambienti interni sono tuttavia ancora utilizzati per fini espositivi e culturali. Da Porta Marzia, costruzione etrusca del II secolo a.C. inserita dal Sangallo nella cinta muraria della Rocca e tuttora superstite delle varie distruzioni, si accede alla sotterranea Via Bagliona, che rappresenta un tratto dell'antico accesso cittadino inglobato dal Sangallo nella Fortezza; qui un accurato lavoro di scavi ha riportato alla luce una parte dell'antica città, creando un effetto particolarmente suggestivo. I resti della Rocca sono oggi attraversati da un sistema di scale mobili che collega Piazza dei Partigiani con Piazza Italia.

Altro itinerario facilmente tracciabile e particolarmente interessante è quello che parte da Piazza IV Novembre, attraverso la strada medioevale della Maestà delle Volte, dove sorge l'omonimo Oratorio. Passando sotto ai numerosi archi che danno il nome alla strada si giunge in Piazza Cavallotti, nota per i numerosi resti di età romana recentemente rinvenutivi, e di qui in Piazza Morlacchi, dove si affacciano Palazzo Manzoni (sede della Facoltà di Lettere e Filosofia) ed il settecentesco Teatro Morlacchi. Imboccando Via Cesare Battisti si fiancheggia l'antico tratto di Mura Etrusche e ci si affaccia sulle vestigia del più antico Acquedotto perugino (1277); dietro le spalle, il popolare Rione Medioevale di S. Angelo. Proseguendo lungo Via Battisti si arriva in Piazza Fortebraccio, dove sorgono il settecentesco Palazzo Gallenga, sede dell'Università Italiana per Stranieri e l'Arco Etrusco, una delle principali testimonianze dell'architettura etrusca conservate fino ai nostri giorni, risalente al III o II secolo a.C.. L'arco porta sulla ghiera la celebre iscrizione Augusta Perusia, risalente ovviamente al periodo augusteo e probabilmente riferita alla restituzione della città da parte dello stesso Imperatore Augusto dopo il bellum perusinum. Da Piazza Fortebraccio, conosciuta anche come Piazza Grimana (dal nome del cinquecentesco Cardinale Grimani che ne ordinò l'edificazione) è possibile raggiungere, attraverso Corso Garibaldi, Piazza S. Agostino, dove sorge la Chiesa omonima, classico esempio di architettura monastica duecentesca, rimaneggiata fino a raggiungere le odierne forme tardo barocche dall'architetto amerino Stefano Canzacchi. L'interno della chiesa custodisce numerosissime opere pittoriche, italiane e straniere, di grande spessore artistico. L'annesso convento è oggi sede del Distretto Militare. Sempre lungo Corso Garibaldi si aprono gli Ospedali delle Confraternite ed i conventi della Beata Colomba e di S. Agnese. A destra, lungo Via del Tempio, si affaccia invece il paleocristiano Tempio di S. Michele Arcangelo. Ritornando su Corso Garibaldi si giunge in breve alla Porta S. Angelo, il cui cassero è inserito nella cinta muraria trecentesca; uscendo dalla Porta a sinistra ci si imbatte nella duecentesca Chiesa di S. Matteo degli Armeni, ornata all'interno da affreschi umbri di stile bizantineggiante; sull'altura prospiciente sorge il Convento di Monteripido, monastero francescano edificato sul luogo un tempo occupato dal romitorio di Frate Egidio. Varcando di nuovo la porta verso l'interno della città ed imboccando Via Faina, si raggiunge rapidamente la sede centrale dell'Università Italiana, localizzata nelle strutture dell'ex Convento degli Olivetani. L'Università di Perugia vanta una lunga storia, riconducibile come origine al XIII secolo; essa venne ufficialmente inaugurata da Papa Clemente V nel 1307, e da quella data rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la vita culturale dell'intera regione. Da Via Fabretti è possibile tornare in Piazza Fortebraccio e percorrere Via Pinturicchio: su quest'ultima si affacciano la Chiesa di S. Fortunato e la Chiesa di S. Maria Nuova che, oltre ad affreschi e dipinti quattro-cinquecenteschi, vanta al suo interno, nell'abside, il più antico Coro ligneo perugino, realizzato in forme gotiche (1458); dal Chiostro cinquecentesco è possibile ammirare il bel campanile della chiesa, probabilmente realizzato su progetto di G. Alessi. Superato lo slargo di Porta Pesa, percorrendo Via Brunamonti, si arriva a Piazza di Monteluce, dove sorge la Chiesa di S. Maria di Monteluce, riccamente affrescata, dalla tipica facciata a marmi bianchi e rosa caratteristica del gotico perugino; l'annesso Convento è oggi sede del Policlinico. Nelle vicinanze (Via Enrico dal Pozzo), la duecentesca Chiesa di S. Bevignate.

Altra principale arteria della città etrusca, romana, medioevale e rinascimentale da cui è possibile sviluppare un itinerario turistico è Via dei Priori, che si apre a sinistra del principale accesso a Palazzo dei Priori. Scendendo lungo la via, si incontra sulla destra la Chiesa Nuova di S. Filippo Neri, che rappresenta il migliore esempio di architettura barocca a Perugia; l'interno, ad una sola navata con cappelle laterali, custodisce numerose opere pittoriche di grande rilievo di epoca seicentesca e settecentesca. A sinistra della Chiesa si apre Via della Cupa, medioevale stradina che conduce fino alla cerchia muraria etrusca, da cui si gode uno splendido panorama. Su Via dei Priori si affacciano inoltre la romanica Chiesetta di S. Stefano (più in basso sulla destra), la settecentesca Chiesa di S. Teresa degli Scalzi (poco più oltre, a sinistra), la Torre degli Sciri, la rinascimentale Chiesa della Madonna della Luce e la Porta Trasimena, con stipiti etruschi ed arco gotico, situata a sinistra poco prima del termine della via, che sfocia nella grande Piazza di S. Francesco al Prato. Qui si trovano due tra i principali monumenti religiosi di Perugia: la Chiesa di S. Francesco e l'Oratorio di S. Bernardino. La prima venne fondata verso la metà del XVII secolo prendendo come modello la Basilica Superiore di S. Francesco ad Assisi ed ha ospitato per secoli alcune delle opere più importanti del patrimonio artistico umbro, oggi per lo più ospitate nelle principali gallerie italiane; fra queste vale la pena di ricordare la Croce del Maestro di S. Francesco (1272, Galleria Nazionale dell'Umbria), il Polittico di Taddeo di Bartolo (1403, Galleria Nazionale dell'Umbria), la Deposizione della Vergine (Pinacoteca Vaticana) e la Deposizione Baglioni di Raffaello (Galleria Borghese). In seguito ai molteplici crolli delle volte che si verificarono nel corso del '700, la chiesa fu quasi completamente svuotata, fino ad assumere l'aspetto di edificio decadente, soggetto a lavori di restauro e di consolidamento soltanto in parte terminati. L'Oratorio presenta una splendida facciata in bassorilievo realizzata dall'architetto e scultore fiorentino Agostino di Duccio tra il 1457 ed il 1461; le figurazioni più rilevanti sono quelle della Gloria di S. Bernardino (nel lunettone) e delle Virtù insieme agli Angeli Musicanti (attorno al portale). All'interno, un grande sarcofago paleocristiano risalente alla metà del IV secolo. Un grande arco posizionato tra la Chiesa di S. Francesco e l'Oratorio di S. Bernardino favorisce l'accesso ai locali dell'Accademia di Belle Arti, fondata nella seconda metà del '500, ove sono custoditi dipinti (soprattutto dall'800 ai nostri giorni), stampe, disegni e gessi. Da Piazza S. Francesco al Prato si può percorrere Via della Sposa (al termine della quale si trova la Porta di S. Susanna), quindi Via Pompeo Pellini (che costeggia le mura etrusche), onde poi imboccare Via S. Prospero sulla destra: a poca distanza, sulla sinistra, si incontra la Chiesa di S. Prospero, antica basilica di origini probabilmente paleocristiane al cui interno si trova un celebre Ciborio del VII secolo; in una cappella laterale sono tuttora conservate delle decorazioni di Bonamico, artista duecentesco che fu anche il primo pittore perugino ad essere documentato nella storia dell'arte. Da Via Pellini, imboccando Viale Fiorenzo di Lorenzo, si giunge rapidamente agli antichi giardini di Piazza d'Armi, su cui si affaccia la Chiesa di S. Giuliana; nell'annesso convento, oggi sede dell'Ospedale militare, è situato un bel chiostro trecentesco attribuito al Gattapone. Seguendo il percorso inverso e risalendo Via S. Giacomo (da Via Pellini, sulla destra) si rientra nella città antica attraverso la Porta della Mandorla e si segue lo snodarsi delle viuzze medioevali fino a Corso Vannucci.

Fra le tante attrattive storico-artistiche che punteggiano il centro storico di Perugia merita un cenno particolare la Galleria Nazionale, in assoluto il più importante museo d'arte umbra esistente. La Pinacoteca ebbe origine in seguito ad una legge promulgata dagli Consulta degli Stati Romani nel 1810, legge che sopprimeva le corporazioni religiose e decretava una sorta di confisca delle opere d'arte ad esse appartenenti. Essa occupa l'attuale sede (al terzo piano di Palazzo dei Priori, nelle stanze che ospitavano il Governatore Pontificio) soltanto dal 1878. Nella Sala maggiore si trovano affreschi staccati provenienti da edifici religiosi umbri e databili tra il XII ed il XV secolo. La Sala I comprende invece opere del Duecento, tra cui il celebre Crocefisso di S. Francesco al Prato (1272) e la poco più tarda Madonna col Bimbo di Duccio di Boninsegna. La Sala II ospita i rilievi di una fontana scolpita da Arnolfo di Cambio nel 1285. Nelle Sale III e IV la collezione più rilevante è quella delle opere di artisti locali della prima metà del Trecento. La Sala V è invece dedicata ai quadri di artisti senesi trecenteschi e quattrocenteschi, e custodisce inoltre il gruppo bronzeo una volta situato al culmine della Fontana Maggiore. La Sala VI è dedicata a dipinti di gusto tardo-gotico e gotico internazionale, tra cui spicca la Madonna col Bimbo di Gentile da Fabriano. La Sala VII custodisce alcuni tra i capolavori dell'arte rinascimentale, tra cui i due straordinari polittici di Piero della Francesca e del Beato Angelico. Le Sale VIII e IX riguardano l'arte marchigiana e la Scuola Umbra di pittura della seconda metà del '400. Le Sale XII e XIII comprendono opere risalenti agli esordi del Perugino (tra cui la celebre Adorazione dei Magi) e del Pinturicchio; le otto tavolette con i Miracoli di S. Bernardino sono il frutto di un lavoro comune di molti artisti dell'epoca, tra cui sicuramente i due pittori sopracitati e probabilmente il Bramante. Nella sala XIV sono invece ospitate le opere della maturità dei due massimi pittori della scuola umbra, tra cui il Cristo Morto del Perugino. Nelle Sale dalla XV alla XXI si trovano dipinti della prima metà del '500, quando accenna a delinearsi la crisi della Scuola Umbra e la nascita del Manierismo. La Sala XXII è in realtà un lungo corridoio in cui sono esposti, all'interno di vetrine, oggetti preziosi in bronzo, oro ed avorio appartenenti a varie epoche. Nella successiva Cappella dei Priori, affrescata da Benedetto Bonfigli, è possibile ammirare una bella e storicamente significativa immagine della Perugia quattrocentesca. La Sala XXIV raccoglie invece sculture provenienti dalla Cappella della Maestà delle Volte, opera di Agostino di Duccio. L'ala nuova della Galleria si apre con il grande Salone Podiani (Sala XXVI), con opere d'epoca tardo manierista e della prima metà del '600, e si snoda in una serie di sale minori cui si accede tramite una scala a chiocciola: tra le testimonianze d'arte più significative presenti in queste sale, dipinti seicenteschi e settecenteschi, un estratto del Museo Topografico e un'esposizione di antiche tovaglie perugine.





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