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Storia di Panicale |

In Piazza Umberto I è da notare sia il Palazzo del Popolo che la bella fontana, realizzata sulla falsariga della Fontana Maggiore di Perugia nella seconda metà del ‘400. La fontana cela una grossa cisterna, realizzata nel piano sottostante la piazza. Un po’ più in alto, la Collegiata di S. Michele Arcangelo rappresenta un ottimo esempio del tipico Barocco Umbro, realizzata con due portali e due ogive ed un unico soffitto a vela. All’interno della Collegiata è da notare un affresco attribuito a Masolino realizzato nella prima metà del ‘400 e fortemente rimaneggiato, una pregevole tavola di G. B. Caporali realizzata nel 1519 e un crocifisso ligneo del ‘400. Il crocifisso apparteneva alla Confraternita della Morte, e il fatto che le spalle del Cristo siano state realizzate in pelle consente ancora oggi di calare il corpo del Cristo dalla Croce e deporlo nel catafalco per la Processione del Venerdì Santo. Uscendo dalla chiesa ci troviamo di fronte alla Casa di Boldrino Paneri, condottiero mercenario della seconda metà del Trecento che, combattendo e vincendo a fianco di Perugia numerose battaglie, ebbe in dono le chiavi della città, cosicché metà dello stemma panicalese contiene il Grifo Perugino. Poco più in alto, il Palazzo del Podestà, unico edificio rimasto con la costruzione originaria del ‘300, realizzato con linee semplici e forti, con finestre a doppia ogiva ed un alto campanile che si scorge fin da sotto la valle.
Passando tra i vicoli troviamo, inaspettato, un bel palazzo contenente il Teatro Cesare Caporali. Il teatro, modificato con questa forma nel 1860 dall’architetto Caproni, è interamente realizzato in legno, decorato con stucchi dorati e festoni dipinti. La struttura teatrale ha, in realtà, origini più antiche: già nella prima metà del ‘700 dodici famiglie benestanti avevano fatto costruire uno spazio da dedicare alle rappresentazioni e, appunto nel 1860, realizzarono la ristrutturazione che ancora oggi possiamo vedere. Il telone, rappresentante Boldrino Paneri che riceve le chiavi di Perugia, è stato realizzato sempre in quell’anno dal Piervittori. Uscendo dalla Porta Fiorentina, troviamo di fronte la bella Chiesa di S. Agostino, oggi utilizzata come sala da esposizione. Costruita nel XIV secolo, fu terminata nel 1502. L’interno a capriate mostra tracce di tracce di antichi affreschi (XVI e XVII secolo) e un bellissimo altare in pietra serena realizzato da Giovanbattista di Cristoforo da Cortona. Se seguiamo il fosso stretto, possiamo godere del bellissimo panorama che si apre sul Trasimeno e raggiungere in breve il complesso del S. Sebastiano. Il complesso, realizzato nel XVII secolo dai Padri Gesuiti, contiene un bel parco ed è appoggiato a ridosso della Chiesa del S. Sebastiano. All’interno di questa piccola chiesa quattrocentesca, fortemente rimaneggiata nel ‘600, troviamo un bellissimo affresco del Perugino realizzato nel 1505 su richiesta dei preti panicalesi. L’affresco rappresenta il Martirio di S. Sebastiano. L’intera impostazione spaziale rende in realtà la sensazione di una scena teatrale, con il Lago Trasimeno per sfondo ed in primo piano l’azione degli arcieri che colpiscono il Santo. Stupisce però la serenità dell’insieme (il Santo non è coperto di sangue né di frecce) ed il gioco delle prospettive, che sembra consentire agli arcieri di scendere dall’affresco per inscenare un ballo davanti al Santo (molti critici definiscono questi arcieri i Danzatori del Perugino); notevolissimi i colori, di una leggerezza impressionante. Sulla parete sinistra della chiesa è stato invece sistemato un affresco (Beata Vergine con Bambino in braccio) ritrovato nella Chiesa di S. Agostino, fortemente danneggiato, realizzato nel 1504. L’affresco è senz’altro da attribuire alla scuola del Perugino (si veda la similarità di alcune figure), sebbene sia molto diversa la concezione spaziale. Da notare anche qui i colori e i dettagli somatici di alcune figure. I DINTORNI Di fronte alla collina di Panicale, si intravede su un’altra collina l’antico Castello di Mongiovino. Pochi chilometri più sotto, sicuramente da visitare il Santuario della Madonna di Mongiovino. Il Santuario, in puro stile rinascimentale, venne edificato nel XVI secolo su disegno di Rocco da Vicenza. L’interno, a croce greca, contiene opere dei maggiori scalpellini e intagliatori dell’epoca (Lorenzo da Carrara, Giovanni Lombardo, Domenico Fiorentino ecc.). Fra i pittori da ricordare, Orazio Domenico Alfani e Arrigo van der Braeck (Arrigo il Fiammingo).





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