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Foligno è, come già accennato, una cittadina piuttosto particolare come contesto urbanistico rispetto alla grande maggioranza degli antichi centri umbri, caratterizzati da un'impronta fortemente legata alla storia ed alla cultura medioevale. La stessa collocazione geografica all'interno di una valle, e quindi in un territorio pianeggiante, unita alla funzione di snodo stradale da sempre esercitata, ha fatto sì che Foligno assumesse una connotazione "diversa" anche dal punto di vista dell'architettura e dell'assetto urbano rispetto ai borghi collinari che punteggiano l'Umbria. La città è comunque racchiusa entro l'ovale della sua cinta muraria, ma appare molto meno chiusa in sé stessa: il fiume Topino la circonda e l’attraversa in qualche tratto, creando in passato i presupposti per attività produttive sviluppatesi entro le mura e dando vita a frutteti ed orti che sopravvivono tuttora. Bei viali alberati conducono alle quattro porte, dietro le quali si aprono le principali piazze, ornate da chiese e conventi monastici. Superata Porta S. Maria (oggi nota come Porta Todi) si giunge in Piazza S. Domenico, dove sorgono le chiese di S. Maria Infraportas (al cui interno sono conservati preziosi affreschi) e di S. Domenico; da Porta Romana (caratterizzata dalla presenza di un'importante statua marmorea dell'artista folignate Niccolò di Liberatore) si accede invece a Piazza S. Francesco, con la chiesa di S. Francesco (costruzione duecentesca ornata da affreschi del Trecento) e la chiesa del Gonfalone; dalla Porta dell'Abbadia (oggi Porta Ancona) si giunge in Piazza Garibaldi con le chiese di S. Salvatore e S. Agostino; infine, sul versante nord, superato il fiume Topino, Piazza S. Giacomo con la chiesa omonima. Dalle quattro piazze si dipartono le principali strade interne di Foligno, fiancheggiate per tutto il loro percorso da ricchi palazzi, fino a confluire nella Piazza Grande, simbolo della vita pubblica, della storia e dell'arte di Foligno, la cui bellezza è stata messa a dura prova dal recente terremoto. Sulla piazza si affaccia Palazzo Trinci, testimonianza della più importante famiglia signorile di Foligno.
Sono altresì meritevoli di una visita l'Ospedale Vecchio, col suo portico di undici arcate, Palazzo Cantagalli, la Cattedrale, la facciata del Teatro Piermarini, Palazzo Alleori-Ubaldi, Palazzo Deli e Palazzo Orfini, dove fu stampata la già ricordata prima edizione della Divina Commedia.
Nei dintorni di Foligno si trova Cancelli, caratteristico paesino famoso per una leggenda che lo vuole essere stato teatro di una sosta di S. Pietro e S. Paolo e per l'Abbazia di Sassovivo, che sorge sulle pendici del Monte Serrone; quest'ultima presenta un'interessante chiostro romanico a pianta rettangolare ornato da ben 128 colonnine. Altre interessanti mete per una gita nei pressi di Foligno sono S.Eraclio, con la Rocca dei Trinci e la sua chiesa, Scopoli, con il castello eretto dai monaci di Sassovivo nel 1460, Pale, con le cascate del fiume Menotre, Rasiglia, con i ruderi del Castello duecentesco ed il Santuario della Madonna delle Grazie, Colfiorito, con la zona archeologica preromana di Plestia e la Chiesa di S. Maria di Plestia risalente al X sec., ed infine S. Giovanni Profiamma (l'antica Forum Flaminii) con la chiesa omonima.
Un cenno particolare merita la manifestazione che dal 1946 è il biglietto da visita di Foligno in tutto il mondo, quella Giostra della Quintana che rappresenta uno dei fiori all'occhiello della tradizione rievocativo-folkloristica italiana. Ogni anno, nella seconda e terza domenica di settembre, Foligno rivive l'atmosfera di un torneo cavalleresco del Seicento storicamente documentato: la giostra prende spunto infatti da un episodio avvenuto durante il Carnevale dell'anno 1613, quando alcuni nobili cavalieri decisero di affrontarsi in tenzone per decidere se fosse più confacente ad un cavaliere d'onore la fedeltà al proprio principe o alla propria dama. Giostre di questo tipo sono d'altronde documentate già dal 1448. La gara odierna si tiene tra i cavalieri di dieci rioni (Ammanniti, Badia, Cassero, Contrastanga, Croce Bianca, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli e Spada) e presenta innegabili caratteristiche di tensione e spettacolarità: in tre successive tornate i cavalieri al galoppo devono infilare con una lancia degli anelli di diametro progressivamente decrescente; questi ultimi sono sospesi al braccio di una statua lignea del XVII sec. raffigurante un guerriero. Il vincitore si aggiudica l'ambito palio, vanto dell'intero rione e motivo di grandi festeggiamenti.
La Giostra della Quintana è comunque famosa per essere riuscita ad abbinare alla gara equestre vera e propria delle altrettanto spettacolari manifestazioni collaterali, tra le quali occupa un posto di particolare rilievo il Corteo Storico, curatissima sfilata in costume d'epoca compresa tra il 1580 ed il 1620. Con altrettanta attenzione vengono allestiti succulenti banchetti in stile barocco: negli antichi palazzi patrizi vengono ricavate delle caratteristiche taverne dove si possono gustare piatti umbri del Seicento. Nella piazza di ogni rione si tengono inoltre frequenti spettacoli di danze e musiche barocche. Un ulteriore arricchimento della manifestazione è rappresentato dal Festival "Segni Barocchi", che si snoda ogni anno lungo tutto l'arco del mese di settembre ed attrae appassionati di musica e cultura barocca da ogni parte del mondo.