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Storia di Campello sul Clitunno |

Sulle sponde del Clitunno, così come ai tempi di Plinio, sorge un Tempietto di pregevole fattura, costruito tra il IV° ed il VII° secolo d.C. Secondo gli storici, il Tempio che tuttora ingentilisce le rive del fiume, sembra essere lo stesso che venne citato dallo storico romano nella sua Lettera. L'edificio, realizzato con l'utilizzo di vecchi materiali di recupero un tempo impiegati dai Romani, è composto da due separati ambienti, sovrapposti tra loro. L'ambiente sottostante ha funzione di cripta e sorge sull'originaria costruzione pagana. La parte superiore, alla quale si poteva accedere attraverso due distinte rampe di scale, è stata poi aggiunta nel Medioevo. La facciata, preceduta da un portico a quattro colonne, è stata interamente realizzata con file di conci calcarei. Il frontone è decorato con un elegante timpano scolpito a bassorilievo. All'interno, dove vengono custoditi importanti reperti romani, si può ammirare un ciclo di affreschi del VII° secolo che sono ritenuti i dipinti sacri più antichi dell'Umbria.
Nel territorio situato attorno alle Fonti del Clitunno si trovano luoghi ricchi di storia e di antiche tradizioni locali. Sopra il Colle di S. Benedetto si estende il Castello di Pissignano, caratterizzato da alte torri e imponenti fortezze. Nel lontano 1155, dopo aver distrutto la vicina Spoleto, l'esercito del Barbarossa si accampò sulle rive del Clitunno e il valoroso condottiero fu ospite del Castello. L'attivo centro di Pissignano è composto dal Castello e dall'abitato sottostante, sorto alla fine del XVI° secolo lungo la Flaminia. Il primitivo nucleo, formatosi in epoca romana a valle, venne spostato sulla sommità del colle durante il Medioevo. Tra l'XI ed il XII secolo, per opera del Barone tedesco Sancio, il centro abitato venne munito di una possente cinta muraria. Il nucleo medievale di Pissignano riflette la struttura tipica di castello di pendio, con la sua forma triangolare e con la base, disposta a valle, staccata dal resto del centro, collocato a monte. All'interno delle mura si susseguono le abitazioni medioevali, le une addossate alle altre, tra le quali spiccano l'antico Palazzetto Pubblico (del XV° secolo), il Cassero fortificato (del 1300) e la Chiesa di S. Benedetto.
Vicino alle Fonti del Clitunno sorge poi la Chiesa di S. Sebastiano, una deliziosa costruzione realizzata nel XVI° secolo dagli abitanti di Campello Alto. Nella chiesa sono collocati preziosi dipinti del XVI° secolo, attribuiti a Giovanni Spagna. Accanto a questa si trovano i resti della romanica Chiesa di S. Cipriano, eretta sul finire del 1100 ed in seguito distrutta. A 150 m. dalle Fonti, in direzione Spoleto, si trova la splendida frazione di La Bianca. Entrando in paese s'incontra subito la Piazza, che costituisce anche il centro dell'intero abitato; in essa si affacciano, infatti, la piccola chiesa ed i pochi negozi. La Chiesa di Madonna della Bianca fu eretta nel 1514 per dare una sistemazione ad un'immagine della Madonna, opera di un autore sconosciuto. Nel 1797 cominciarono i lavori per la restaurazione degli interni, realizzati su disegno del Valadier. Dalla piazza si aprono sei strade che conducono tutte all'aperta campagna, in cui è possibile ammirare un insieme di vecchi casolari, uliveti e querce centenarie. All'interno delle possenti mura, che cingono le altrettanto imponenti ville patrizie, si può ammirare Villa Campello, che possiede un prezioso teatrino ottocentesco. Nei dintorni di La Bianca si snodano le piccole frazioni di Ravale, La Villa, Villasoda e S. Maria. Quest'ultima prende il nome dall'omonima Chiesa parrocchiale. Costruita sul finire del 1700, la Chiesa racchiude delle preziose tele del XVI° e XVII° secolo, ed una nicchia affrescata del '400. Proseguendo verso la montagna, ad 1 km. da Campello, si arriva alla Chiesa di S. Lorenzo di Lenano, adornata con pitture del 1400, restaurate nella seconda metà del '900. Il territorio comunale di Campello si completa con il Castello di Campello Alto. Il Castello prese il nome da un Cavaliere di Borgogna che s'impossessò del Ducato di Spoleto nell'888. Tra gli edifici locali si possono ammirare i solidi ed imponenti torrioni e l'unica porta d'accesso al centro, rimasta ancora intatta. La cinta muraria conserva ancora le originarie merlature e numerosi archi e finestre, un tempo appartenute alle case che si appoggiavano alle mura. Interessante è la duecentesca Chiesa di S. Donato, in cui è conservato un bell'altare barocco in legno scolpito, accanto al quale è posto un fonte battesimale in pietra, del 1610. Il prezioso organo del 1700 completa la visita alle opere della Chiesa. Nei pressi del Castello, nel Convento dei Barnabiti, un elegante complesso medievale, è conservato un bellissimo affresco di scuola quattrocentesca umbra, raffigurante una Crocifissione con Santi.





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