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In epoca romana Bevagna era sita al centro della grande viabilità impostata nel III° secolo a.C.; quando viene tracciata la Via Flaminia, la città ne forma il decumano maggiore, ovvero l'asse di attraversamento longitudinale, e conosce pertanto in quel periodo il suo momento di maggiore ricchezza, che perdura sino al III° secolo d.C.. L'estensione dell'antica Mevania, così veniva denominata in epoca romana Bevagna, circoscrive un'area urbanizzata ben più estesa da quella circoscritta dalla città medioevale, comprendendo in quell'epoca anche la zona dove anticamente sorgeva l'Anfiteatro, fuori della Porta Foligno o San Vincenzo. L'antico baricentro della città non coincideva quindi con l'attuale Piazza Silvestri, ma con l'asse urbano della Flaminia. I reperti della Mevania romana, già Municipio dal 90 a.C. ed ascritto alla Tribù Aemilia, sono piuttosto numerosi. Dal III° secolo d.C. l'incremento dei traffici verso Spoleto, dovuto al nuovo tracciato della Flaminia, determina l'inizio della decadenza di Mevania, che prosegue divenendo più sostanziale con l'istituzione del Ducato di Spoleto nel periodo longobardo. Questo episodio segna contestualmente la decadenza del tronco montano della Flaminia, decretando la subalternità al Ducato di tutte le città di confine poste sul vecchio tracciato stradale. Nel XII secolo, con l'inurbamento delle popolazioni rurali, l'abitato di Bevagna si contrae intorno alle Chiese di S. Maria Filiorum Comitis, S. Silvestro, S. Michele, S. Nicolò, S. Pietro e S. Vincenzo, e verso la metà dello stesso secolo raggiunge un assetto pressoché definitivo; viene completata la cerchia muraria medioevale e sistemata la Piazza Pubblica con l'edificazione del Palazzo dei Consoli.
Oggi il contesto urbano rimane ricco di testimonianze storiche ed offre al visitatore emozioni di forte suggestione, in particolar modo se vi ci si immerge in occasione del Mercato delle Gaite, rievocazione del mercato medioevale di stretta fedeltà storica, con la riproposizione dei mestieri medioevali negli angoli più affascinanti e caratteristici dei quattro quartieri o Gaite, cui faceva capo l'organizzazione politica e civile della città in epoca medioevale.