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Storia di Vallo di Nera |

Il pittoresco borgo medievale di Vallo di Nera sorge su di un colle, lungo il versante sinistro del Nera. Esso nacque per ragioni di sicurezza, in una posizione geografica che gli consentiva di controllare l'intera valle di Narco. L'aspetto edilizio del castello evidenzia ancora il vecchio assetto medievale, con la cinta muraria ben turrita, la forma ellittica, le porte d'accesso ed i numerosi vicoli che s'intersecano per il paese. L'aumento demografico verificatosi tra il 1400 ed il 1500 ha condotto all'ampliamento del castello tramite la creazione del borgo di S. Maria, del convento francescano e del borgo cinquecentesco, detto "Casali". In quest'ultimo borgo si possono ammirare ancora le vecchie Torri Colombaie ed il "Palatio Communis", in cui è conservato un bell'affresco di Achille di Valerio. Accanto a questo è posto lo stemma della famiglia dei Cesi di Acquasparta; in un'altra stanza è custodita una preziosa opera pittorica del 1630. Nel borgo di S. Maria sorge l'omonima chiesa e l'antistante convento. Secondo alcuni documenti, conservati nell'Archivio della Congregazione dei Vescovi e dei Regolari, i Francescani si stabilirono a Vallo nel 1250, e ventitré anni dopo iniziarono la costruzione dell'attuale chiesa. La Chiesa di S. Maria sorge al centro di un ampio piazzale che permette l'intera visione dell'edificio. All'esterno si può ammirare il bel portale ogivale, ornato da colonnine che terminano con capitelli fogliati. La facciata al centro s'innalza in un ampio timpano, mentre dell'interno colpisce la quantità di affreschi che vi sono collocati. Ogni parete è decorata con dipinti sacri; anche l'altare, un'originale struttura architettonica del XV secolo, termina con un timpano, sorretto da un arco decorato con un bel dipinto dell'Eterno Padre e dell'Annunciazione. Opere pittoriche sono anche presenti nella nicchia di un antico altare, all'interno della sagrestia (nella quale è collocato un ciclo pittorico ben definito) e nella volta a botte, decorata con un maestoso Cristo Benedicente. Sulla parete di sinistra si trova una porta che immette nel chiostro. Quest'ultimo è articolato in due ordini; quello inferiore, che presenta dei pilastri con archi ribassati, e quello superiore. Accanto a questa si trova un'altra porta che, originariamente, immetteva nella sagrestia; nella stessa parete, all'interno del presbiterio, si apre un'ulteriore porta che conduce all'attuale sagrestia.
Nel punto più alto del colle sorge la Chiesa di S. Giovanni Battista, la prima chiesa romanica del XIII secolo. Essa si trova proprio nel centro del castello e conserva ancora l'abside e alcuni resti delle pareti laterali. Nel corso del XVI secolo la chiesa venne abbellita, ingrandita e parzialmente ristrutturata; a questo periodo risalgono la facciata, il campanile, il rosone ed il portale. Sulla sinistra della porta d'ingresso è sistemato il battistero, in stile classico, costruito all'inizio del XVI secolo. Nella parete di destra sono collocati una bella tela racchiusa in una ricca cornice ed un altare di stucco d'epoca barocca. Accanto alla tela, raffigurante la Madonna tra gli Apostoli Simone e Taddeo, si trova una macchina in legno di un altare barocco dedicato al Crocifisso dipinto tra i SS. Giovanni Battista e Francesco, protettori del paese. L'altare maggiore, realizzato di recente con materiali di recupero, conserva ancora l'intera macchina lignea barocca. Le pareti del sacro edificio sono interamente decorate con tele ed affreschi; particolarmente interessante è la parete di fondo con l'abside, interamente affrescata dal pittore Jacopo Siculo nel 1536. Nella parte opposta del paese si trova la Chiesa di S. Caterina, collocata accanto ai resti dell'antico monastero che, secondo alcune fonti locali, venne eretto per permettere ad alcune giovani di aderire al Terzo Ordine di S. Francesco senza vivere però con l'obbligo della clausura. Del complesso monasteriale oggi rimangono solo i resti delle mura, mentre la chiesa è ancora esistente, anche se necessita di urgenti opere di restauro. L'edificio ha una struttura molto semplice; la facciata è abbellita da un ampio portale con linee rinascimentali. L'interno, a navata unica, conserva alcuni affreschi di pregevole fattura; nella parete dietro l'altare è collocato un affresco del XV secolo. Fuori dalle mura, nel borgo di Casali, si trova la Chiesa di S. Rocco, a pianta quadrata, forse un tempo aperta sia sul davanti sia sul lato destro. Nell'interno è collocato un ricco altare in stucco e delle tele, tra le quali un antico dipinto raffigurante S. Rocco. Lungo la strada per Castel S. Felice si trova l'Immagine delle Forche, un edificio risalente al 1400, probabilmente costruito durante qualche pestilenza. La facciata, ad unico spiovente, è decorata ai lati da un'immagine dell'Annunciazione con l'Eterno Padre, con la figura del Cristo Bambino che s'innalza verso la Vergine. L'interno, a navata unica, è interamente ricoperto da affreschi raffiguranti una Teoria di Santi entro un porticato.
Come gi accennato, il Comune di Vallo di Nera possiede alcune tra le più belle opere d'arte dell'intero territorio nazionale, che sono collocate in parte anche nei vicini borghi di Piedipaterno, Geppa, Paterno, Meggiano, Roccagelli e Montefiorello. A Piedipaterno, antico insediamento di fondovalle, si trovano la parrocchiale Chiesa di San Sebastiano, eretta nel 1253, la Cappella di Madonna delle Grazie, fondata nel 1692 accanto alla chiesa parrocchiale, la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, situata sulla sponda sinistra del Nera, ed i resti dell'antica Abbazia di S. Maria de Ugonis (o dell'Eremita), posta lungo la Via Nursina. Nel borgo di Geppa, un piccolo castello di origini altomedievali, è possibile visitare la Chiesa di S. Stefano, un tempo dedicata alla Madonna della Pietà e a S. Sebastiano. Nella vicina località di Paterno, un antico insediamento sorto in epoca altomedievale su un poggio dominante la Valle del Nera, lungo la via montana, si possono ammirare le Chiese di S. Giusto e di San Bernardo. La prima era un'antica Pieve del XII secolo, posta in aperta campagna nel luogo dove un tempo sorgeva una bella villa rurale; la seconda, invece, sorge sui resti di una chiesa romanica dedicata a S. Quirico. Attualmente la chiesa si trova in uno stato di abbandono e di degrado. A Meggiano, il cui abitato è composto dal castello, dai borghi a nord e dal nucleo fortificato a sud, si trovano la Chiesa di San Michele Arcangelo, risalente all'inizio del XVII secolo, e la Chiesa di S. Maria de Pedemonte. Quest'ultima, insieme a S. Nicola de Cornillo, era una delle due chiese parrocchiali di Meggiano. Fino al XIX secolo la chiesa rimase parrocchia, per poi essere trasformata in cappella cimiteriale.
Il territorio nel quale sorgono Vallo di Nera ed i borghi circostanti è uno dei più affascinanti del centro Italia: la Valnerina. In questi luoghi, l'elemento umano e l'elemento naturale si mescolano armonicamente tra loro, in un'ampia varietà di paesaggi che vanno dalla montagna alla pianura, dalla zona boschiva alla vallata del Nera. Qui si possono trovare le specie faunistiche e vegetative più rare, alcune addirittura in via d'estinzione; per questo motivo l'intero territorio è oggi area protetta.





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