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Storia di Todi |

Piazza del Popolo, nella sua forma allungata e chiusa dai volumi monumentali dei Palazzi Pubblici e del Duomo, è tra le più singolari realizzazioni comunali umbre. Sul luogo dove già il Foro Romano vedeva collocati gli edifici rappresentativi, si definisce, tra i secoli XIII e XIV, un involucro che alle opposte estremità dello spazio rettangolare contrappone, con effetto suggestivo, il gruppo dei palazzi laici al complesso religioso. Il primo si articola in tre costruzioni che fanno angolo tra la Piazza Maggiore e l'adiacente Piazzetta Garibaldi. Il Palazzo del Podestà, uno tra i più antichi edifici comunali italiani, venne eretto tra il 1214 ed il 1228: è costituito da un corpo rettangolare, porticato al piano terreno e severo nella sua mole chiusa e squadrata che si allunga verso la Piazza; nel 1290 venne eretto il Palazzo del Capitano del Popolo, con un'ampia loggia a pilastro centrale al piano terra, spazio coperto destinato ai commerci ed alle più varie attività pubbliche; tra il 1334 ed il 1347, il Comune realizza il Palazzo dei Priori, in forme gotiche e con una torre quadrangolare. Il Palazzo subirà poi un intervento di rifacimento nel '500, cui si deve la sobria facciata che costituisce il fondale della piazza. Tra il 1335 ed il 1339 la Piazza viene ampliata nel lato verso ovest, a completamento di un piano organico pluriennale. In analogo ed opposto fondale si colloca il Duomo, che vi si attesta prima degli altri edifici pubblici laici; intorno al 1000, rappresenta già il fulcro politico della città governata dal Vescovo. Lo stesso Duomo verrà ampliato in varie fasi successive, nel corso dei secoli XII e XIV.
Al di là del magnifico scenario offerto dalla Piazza principale e del patrimonio architettonico a cui si è precedentemente fatto riferimento, un itinerario meno classico ma sicuramente emozionante e suggestivo è quello che conduce il visitatore all'interno dei tre borghi medioevali denominati Ulpiano, Nuovo e di Porta Fratta, oltre che nella zona della Valle inferiore detta dei Pontigli; all'interno degli angusti vicoli si aprono frequentemente le porte a tutto sesto delle antiche botteghe artigiane, facenti capo, in epoca medioevale, alle ventitré corporazioni di arti e mestieri che dominavano l'intera vita economica cittadina; erano spesso le stesse corporazioni, oltre agli ordini monastici, a commissionare la costruzione delle numerose piccole chiese e degli oratori di cui sono ancora visibili le vestigia.
Ma una visita di Todi non può considerarsi conclusa senza un'immersione nella splendida campagna sottostante, il cui panorama costituisce di per sé una rilevante attrattiva turistica. Il territorio circostante il Centro Storico era un tempo punteggiato da innumerevoli castelli che formavano un sistema difensivo particolarmente efficace ed articolato; dai muraglioni del parco della Rocca è ancora oggi possibile scorgere i resti di alcuni di essi, seminascosti tra la vegetazione. Degli oltre 300 avamposti che si tramanda costituissero la rete difensiva di Todi, sicuramente quello meglio conservato e più suggestivo è quello di Montenero, immerso in una fitta pineta a dominio di tutto il versante meridionale del territorio comunale.
Tra gli esempi più coraggiosi in Italia di moderna architettura religiosa va sicuramente inserito il complesso di Colvalenza (Chiesa e Santuario dell'Amore Misericordioso), disegnato dall'architetto madrileno Giulio Lafuente e realizzato nel 1965, oggi meta di frequenti pellegrinaggi e sede di convegni e ritiri spirituali. Il Convento di Montesanto, verso occidente, è invece un edificio religioso di stampo tradizionale, famoso per aver ospitato, nei primi del '400, il ritiro di S. Bernardino; davanti all'ingresso della chiesa fu in quell'occasione piantato un tiglio che fa ancora bella mostra di sé. Sopra l'altare era ospitata, fino all'arrivo delle truppe napoleoniche, una splendida pala raffigurante l'Incoronazione della Vergine realizzata da Giovanni di Pietro detto lo Spagna, che oggi arricchisce il patrimonio artistico dell'interessantissimo e particolarmente funzionale Museo Cittadino.





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