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Il centro storico di Massa, arricchito da costruzioni architettoniche del XVI e XVIII secolo, è tuttora situato all'interno delle mura castellane. Ben conservata è la porta d'ingresso, decorata, nella parte destra, da pietre scolpite e, nella parte superiore, dallo stemma della città (un fiore a cinque petali con accanto una mezzaluna). Nella piazza principale del centro si trova la Chiesa di San Felice, reduce da molteplici interventi di restauro, l'ultimo dei quali resosi necessario dopo un bombardamento avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale. La chiesa è dedicata al Santo Patrono della città, che vi predicò al tempo di Diocleziano e Massimiano. Questi stessi Imperatori, per fermare l'avanzata del Cristianesimo, inviarono il prefetto Tarquinio a Martana, il quale condannò il predicatore Felice alla pena di morte. I Cristiani riesumarono il corpo del Martire e gli diedero degna sepoltura nel luogo in cui attualmente sorge l'antica chiesa, dedicata appunto al Vescovo di Martana.
La facciata della chiesa è costituita da quattro ampi riquadri, interamente di blocchi di pietra squadrati, mentre la parte superiore è abbellita da un campanile barocco fatto innalzare dal Cardinal Barberini nel 1637.
L'interno della chiesa, al quale si accede tramite un semplice portale ligneo, è ad un'unica navata coperta da volte botte. Le ampie arcate accompagnano il visitatore fino al bellissimo altare maggiore, interamente in stile barocco, decorato da eleganti sculture in legno. Sulla sinistra si aprono due imponenti nicchie, nelle quali sono conservate alcune tele ritraenti soggetti sacri.
Di fronte a San Felice si trova un palazzo la cui facciata racchiude due lapidi di Anita e Giuseppe Garibaldi, realizzate in onore alla sosta che i due vi fecero durante la fuga da Roma a Ravenna nel 1849.
Proseguendo per il corso principale s'incontra la Chiesa di San Sebastiano, un edificio di scarso valore architettonico ma di notevole importanza artistica per la preziosa tela del 1595, raffigurante una "Madonna con Bambino coronata di angeli tra S. Felice e San Sebastiano", custodita al suo interno. A lato dell'altare ligneo barocco sono collocate due statue, anch'esse in legno, di S. Giovanni e S. Sebastiano, rispettivamente del XVI e XVII secolo. Il bel Palazzo Comunale del '500 è ubicato proprio di fronte alla chiesa. I restauri realizzati nella fine del 1800 gli conferirono l'aspetto attuale, con l'elevata e caratteristica torre campanaria. Poco fuori del centro s'incontrano la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di Santa Maria della Pace. La prima è stata edificata lungo il tratto della vecchia Flaminia, sui resti di una ben più remota costruzione, anche se la tradizione fa risalire l'innalzamento di questa chiesa alla fine del 1400. La facciata, quattrocentesca, è realizzata con pietre di varie dimensioni; l'interno, sia nella tribuna sia nelle pareti, è decorato con affreschi di scuola umbra della prima metà del 1500. La Chiesa di Santa Maria della Pace è stata eretta tra il 1521 ed il 1589; l'esterno è completamente rivestito in travertino. La forma ottagonale, e la cupola con cupolino che la sormonta, le conferiscono un aspetto grazioso e particolare. La parte interna è interamente decorata da sontuose applicazioni in stile barocco, da tele con soggetti sacri e da un particolare coro in noce del 1600.
Una delle costruzioni più vetuste ed interessanti dell'Umbria è certamente la Chiesa di S. Maria in Pantano, la quale, secondo un'antica leggenda, fu edificata nel V secolo da Severo sui resti di un rudere della Civitas Martana.
Dagli studi fatti risulta invece più probabile che questa venne realizzata tra il VII e VIII secolo, utilizzando come base un edificio romano già esistente, al quale fu aggiunta la parte absidale e presbiteriale. In seguito vennero effettuate ulteriori modifiche, fino ad arrivare all'attuale struttura che comprende tre navate. La divisione non alterò lo scheletro primitivo dell'abside, che resta tuttora più grande della navata centrale. Successivamente il sacro edificio fu affiancato da un Monastero di Benedettini, i quali si occuparono della bonifica del territorio, spesso invaso dalle acque del fiume Tribbio; a queste continue inondazioni si deve il nome S. Maria in Pantano. La facciata, compiuta nel 1300, non lega con le pareti esterne del fabbricato, erette dai Romani. Nell'interno sono conservate numerose urne cinerarie, elementi decorativi ed iscrizioni romane, oltre naturalmente alle tele e gli affreschi applicati alle pareti.
Anche la creazione della Chiesa di S. Illuminata è legata ad una vecchia tradizione, secondo la quale l'edificio sorge sopra le spoglie della Martire Ravennate. La fanciulla, originaria appunto di Ravenna, si trasferì nella Civitas Martana assieme ai genitori, dopo essersi convertita al Cristianesimo. Essa riuscì così a salvarsi momentaneamente dalla persecuzione e dal Prefetto di Ravenna, che la voleva in sposa, e rimase nel piccolo centro umbro sino al martirio. La chiesa fu eretta nel 1200 insieme al vicino monastero, che era direttamente controllato da S. Apollinare in Classe di Ravenna. Dopo la soppressione del monastero, la chiesa passò sotto la giurisdizione di Todi. Oggi, sia l'esterno sia l'interno sono molto danneggiati; la volta dell'unica navata è crollata, così come la cripta, di cui restano solo alcune tracce. Sulle pareti i resti degli affreschi sono appena visibili, mentre all'esterno è situato un bel pulpito e due particolari bifore che si sono conservate in buono stato.
L'abbazia di S. Maria dei Viepri fu eretta nel 1150 dalla famiglia dei Castelvecchio. Nel corso dei secoli ha subito continue modifiche fino ad arrivare alla struttura attuale. Nonostante i cambiamenti, conserva ancora il primitivo aspetto romanico. La facciata è a doppio spiovente e, sulla destra, è decorata da una torre campanaria, oggi semidistrutta. All'interno sono visibili le due absidi duecentesche e vari frammenti di scultura romane e medievali.
Altra abbazia di rilevante importanza storica ed artistica è S. Faustino, costruita sulle macerie di una villa romana. Molti blocchi di travertino (che un tempo costituivano le mura della Villa Marciana) vennero riutilizzati nell'edificazione dell'abbazia. Quest'ultima è stata dedicata a S. Faustino, un tempo discepolo del Vescovo Martano S. Felice, ed è stata realizzata proprio sulla tomba del Santo dai monaci benedettini, nel secolo VIII. La facciata, in completo stile lombardo, è stata con l'applicazione di un portico in stile moderno, mentre l'elegante trifora con colonnine marmoree valorizza la parte superiore. Dell'ex-monastero benedettino risalta soprattutto la semplicità del complesso architettonico e il pregiato architrave altomedievale, decorato con iscrizioni di incerta derivazione.
Il centro martano racchiude poi un'ultima abbazia, quella dedicata ai SS. Fidenzio e Terenzio. Le sue origini risalgono ai secoli IX o X; la datazione è riportata sull'antica cripta, uno dei monumenti di maggior interesse artistico della stessa abbazia. Essa fu innalzata dai monaci benedettini alla fine del 1300 e fu da loro occupata per lungo tempo, fin quando furono costretti a lasciarla e cederla al controllo del clero secolare.
La chiesa porta il nome dei Martiri Terenzio e Fidenzio, catturati e uccisi brutalmente a causa della religione che professavano, ed è stata costruita proprio sulle spoglie di questi. I resti dei cadaveri vennero poi riesumati dal Cardinale Boncompagni e trasportate a Bassano di Orte. L'unico edificio civile d'interesse artistico di Massa è il Ponte Fonnaia, un'imponente costruzione ad unica arcata a tutto sesto, realizzata con ampi blocchi di travertino. Largo complessivamente 20 mt e alto 10 mt., il ponte fu edificato dai romani nel 220 a.C. ed in seguito venne restaurato dall'Imperatore Augusto. Il ponte permetteva di oltrepassare il piccolo fiume Naia, mettendo in comunicazione due estremi della Via Flaminia, i cui resti sono ancora visibili in alcuni tratti delle vaste campagne circostanti. Poco lontano da Ponte Fonnaia è situata la Catacomba Cristiana, unico esempio di questo genere rinvenuto in Umbria. Questo cimitero sotterraneo è formato da un ampio cunicolo centrale dal quale si diramano altri quattro cunicoli minori, le cui pareti sono costituite da file di loculi sovrapposti. Interessanti sono soprattutto i cunicoli scavati nella roccia a forma di sarcofago ed alcune "Formae", particolari tombe incavate nel pavimento dei cunicoli. La catacomba, edificata intorno al III-IV secolo, venne probabilmente realizzata dalla stessa comunità cristiana di "Vicus Martis" , servendo così da cimitero anche per gli abitanti delle Villae Rusticae collocate attorno a quest'ultima.
Nei piccoli paesi che sorgono nei dintorni di Massa sono conservati molti altri esempi di edifici, soprattutto sacri, risalenti all'epoca romana, tra i quali i classici Colombari, ambienti ipogei di uso funerario, incavati nella roccia. Costruiti attorno al II e III secolo a.C., queste strutture sono composte da tante file di piccole nicchie, di diverse forme, collocate le une sopra le altre.
Il territorio martano, che da sempre ha rivestito un ruolo fondamentale nella produzione agricola umbra, negli ultimi anni si è affermato anche nel settore terziario, specializzandosi soprattutto nella produzione artigianale. Come già accennato, negli ultimi anni si è inoltre registrato un notevole incremento del turismo, favorito dalla bellezza dei monumenti presenti nel luogo e dalla presenza dei rinomati stabilimenti termali di San Faustino, di cui sono ben note anche le sorgenti che forniscono un gran quantitativo di acqua minerale naturale terapeutica.