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Cosa visitare a Grutti San Terenziano | Sito ufficiale del comune di Grutti San Terenziano | Agriturismo Grutti San Terenziano |

Grutti sorge nel verde di un vasto altipiano di circa 520 mt. di altitudine, in un ambiente dove l'uomo ha saputo rispettare gli aspetti peculiari di un paesaggio secolare, dov'è ancora possibile respirare l'aria salubre e balsamica dei boschi e godere dei prodotti più genuini della terra.

Della sua storia non sappiamo molto, il suo passato è avvolto da un fitto velo di mistero che lo rende ancora più affascinante, dove leggenda, tradizione, fantasia e realtà si fondono armoniosamente.

Grutti, qualche secolo fa detto anche Grotti, in antico era detto Grott'Ombra, "dalle spessissime grotti che in questa tenuta s'incontravano, dove i primi cristiani, dopo il martirio di San Terenziano, si andavano ritirando": così si trova scritto in un vecchio documento dell'archivio comunale di Todi. Il nome, però, può anche derivare dalla struttura del masso roccioso di travertino che si estende compatto da Grutti a San Terenziano, che permette l'esistenza di piccole gallerie o grotti, appunto, adibite a ricovero per bestiame o anche per persone in situazioni di emergenza (come in realtà avvenne nella seconda Guerra Mondiale per sottrarsi ai bombardamenti aerei).

Secondo gli storici, il territorio gruttigiano era certamente noto nel periodo romano e, in particolare, essi ritengono che Grutti nacque nel periodo Augusteo (40 d.C.) formando un unico complesso con S. Terenziano, detto allora "Colonia" perché abitata da coloni romani, per i quali la campagna di Grutti doveva essere come un senso obbligato per dirigersi verso Roma.

Il paese di Grutti incomincia ad avere una sua storia con l'affermarsi dell'era cristiana e all'epoca delle fazioni medievali: il castello di Grutti, pur anteriore all'anno 100 d.C., secondo lo storico Lelio Pontani, fu cinto di mura nel 1116 dai signori della fazione imperiale, mentre nel 1347 da semplice castello "castrum" passò ad essere proclamato Villa.

E' agli inizi del sec. XII che si concluse la poderosa opera di fortificazione delle poche e uniche case riunite, una ventina in tutto, che costituivano l'abitato di Grutti.

I potenti signori di fazione imperiale, oltre a cingere di mura tutto l'agglomerato di tali abitazioni, provvidero anche a fortificarlo erigendo torri possenti: parte di queste sono ancora oggi in buono stato, e contribuiscono a rievocare un tempo lontano ed estremamente affascinante, velato dalla polvere inesorabile degli anni, ma non ancora completamente spento.

Il torrione che sovrasta il castello misura un'altezza di circa 20 m., una larghezza di 8 m. ed ha muri di uno spessore superiore al metro. L'accesso è possibile attraverso una prima rampa di scalette esterne in pietra e, per l'altra metà superiore, attraverso altre scale interne alla torre. Accanto a questa grande torre, dal lato opposto, si trovava un'altra torre minore (precipitata con grande fragore sul piazzale antistante di Grutti nel 1949), ed insieme costituivano la facciata d'ingresso al castello, sostenendo alla base un gigantesco portone che chiudeva in sicurezza la popolazione del paese. All'interno del castello, subito dopo la porta d'ingresso, di cui oggi non esiste più traccia, vi era una cisterna sotterranea contenente acqua piovana, fornita di muretto divisorio per renderla potabile.

Grutti vanta anche diverse torrette a sè stanti, oppure annesse a qualche fabbricato a scopo di difesa: si trovano un pò disseminate dappertutto in questo altipiano, nel rione di S. Costanzo, nei pressi di S. Maria d' Agello, ai lati della via che conduce al "Monte".

Per farsi un'idea dell'antica opera di fortificazione, basta entrare dal lato sud e osservare il diruto di Montelupone: è un quadrilatero quasi perfetto dai 30 ai 35 metri di lato, munito di torre ad ogni angolo, di cui quella a nord ingrandita per abitazione, con mura di cinta di largo spessore e con feritoie e buche di scarico per palle di pietra. La fantasia popolare sostiene che proprio da Montelupone parta un cunicolo o sottopassaggio e giunga fino a S. Maria: sebbene tutto ciò sembri inverosimile, nell'estate del 1961 si è scoperto uno di questi cunicoli immediatamente sotto il greppo della strada di Pilo, fatto in mattoni e sufficiente per il transito carponi di una persona o per il trasporto di laterizi provenienti da una probabile fornace e ciò da' credito alla fantasia popolare.

Il lavoro di fortificazione del castello è stato sicuramente arduo, se si pensa ai mezzi di cui si poteva disporre allora, ma sicuramente decisiva è stata la vicinanza della pietra di travertino, presenza provata dal rifiuto calcareo delle cave di quei tempi, che dette origine ad un rigoglioso bosco e che oggi va scomparendo, cedendo il posto a caratteristiche casette di campagna.

Concludiamo la breve descrizione storica del paese di Grutti con una frase poetica e molto bella che lo descrive, secondo noi, nel migliore dei modi: "Inutile cercare di Grutti: Grutti non ha un nome sulle carte geografiche, non ha arterie che lo attraversano, non ha giornali che lo nominano. E' solo un piccolo, umano paese, che ogni giorno nasce col sole e col sole muore, proprio come ogni umano paese. Per questo, quindi, è un paese felice."





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